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Domenico Guaccero

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Grazia e numeri (Il gioco del lotto) [musiche per l’omonimo documentario di Luigi Di Gianni]

 


Forma o tipo di composizione: musica per audiovisivi
Organico analitico: Violino, clarinetto piccolo, tromba, percussione, pianoforte [anche preparato], organo; nel testo audiovisivo, sono presenti solo clarinetto piccolo, tromba e pianoforte, nonché (nel solo inizio, n. 1 e 1bis) violino e (nel solo n. 7) percussioni.

Elenco dei movimenti

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Note: La partitura è suddivisa in 15 numeri (dall’1 al 13 più l’1bis e il 7bis) anche molto brevi. Si dà qui l’incipit del primo numero.

Note sul testo: L'audiovisivo presenta il testo di commento enunciato da un tipico narratore voice-over.

Luogo e data di composizione: [Roma], 1962

Note sulla genesi: Scritto per la sonorizzazione del documentario “Grazia e numeri” (1962) di Luigi Di Gianni, (uno dei maggiori documentaristi italiani del secondo dopoguerra). Nella conversazione (‘Il culto dell’immagine’) con Andrea Meneghelli contenuta nel booklet del dvd ‘Uomini e spiriti’ (vedi fonte video) Di Gianni sostiene che per i suoi primi documentari ‘…gli autori delle musiche non scrivevano niente appositamente per i documentari, sarebbe stato un aggravio di budget che non ci si poteva permettere’ (p. 13); dalla fonte manoscritta, non si può confermare né smentire tale genesi, ma la partitura sembra lontana dall’essere un mero collage di musica preesistente: tutt’al più potrebbe aver riusato tecniche di scrittura consolidate altrove.

Note generali: La partitura manoscritta impiega in diverse combinazioni sei strumenti, ma tutti insieme solo nell’ultimo brano; inoltre, dall’elenco degli strumentisti sulla prima pagina, s’intuisce che le registrazioni si sarebbero effettuate fatte per strati di tre strumenti alla volta, e che perciò l’alternanza clarinetto piccolo/violino non sarebbe da intendersi qui come indicazione di polistrumentismo. In realtà, la musica nel testo audiovisivo ha riconfigurato l’organico della partitura, limitandolo quasi esclusivamente al terzetto pianoforte-tromba-clarinetto piccolo. Il documentario attraversa alcune fasi delle pratiche devozionali-divinatorie napoletane, soffermandosi soprattutto (parte centrale) prima su una giaculatoria femminile, poi sui riti privati e pubblici di un divinatore di professione, chiudendo su episodi del tentativo di ‘razionalizzare’ la grazia dei numeri (la teoria anti-statistica del professore, e il finale con la discussione alla ricevitoria del lotto). La musica, distribuita su 15 numeri anche brevissimi (fino a sole 2 battute), utilizza un idioma novecentesco anche avanzato (come nella disgregazione finale, puntillista e sempre più densa nella scrittura), facendo spesso ricorso a interventi solistici anche virtuosistici (soprattutto al clarinetto piccolo, che dispone di cadenze riccamente fiorite in uno stile Stravinskij-Petrushka/Bartok-Mandarino meraviglioso, e alla tromba); mai utilizzati – nonostante l’ambientazione – temi popolari dichiaratamente napoletani, anche se un tema ricorrente d’impianto tonale-modale (nn. 6, 8 – in stile di valzer straniato, 12 e inizio di 13) è presente, ma deformato continuamente per sovrapposizione poli-tonale o a-tonale di altri materiali; il solo della tromba (n. 3) presenta sequenze quasi-dodecafoniche (11 note su 12 all’inizio), comunque alquanto libere. Il manoscritto (vedi) corrisponde grosso modo alla musica presente nel testo audiovisivo, anche se: i numeri che prevedevano l’organo son stati poi realizzati al pianoforte; le prime due battute del n. 4 (clar. piccolo solo) sono state trasposte un semitono sopra, forse per collegarle all’ultima nota della tromba nel n. 3; il n. 6 non è stato impiegato, e al suo posto una ripresa di alcune battute del n. 4 per clar. piccolo solo, congiunte all’epilogo del n. 7; l’assenza del violino e della percussione nei numeri dall’8 in poi; il taglio del dilagare asimmetrico nel’ultimo numero, peraltro privo dello strato organo-violino-percussioni. Diffusi sono inoltre errori strumentali (tecnici, di lettura) e semplificazioni della scrittura quando spiccatamente sperimentale (ad es., trillo invece di vibrato lento).

Manoscritti

  1. , A.L2.1/6 : Domenico Guaccero | Il lotto | musica per l’omonimo documentario

 

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