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Domenico Guaccero

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App1_05
Altra sigla: 02.02

Musiche per di scena l’Antigone [di Sofocle, regia di Antonio Calenda]

 


Organico analitico: Voci parlate e cantate, strumenti (2 chitarre, clarinetto, sax, percussioni, pianoforte, tastiera, basso), nastro magnetico

Elenco dei movimenti

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Note: La partitura annovera sei numeri destinati a momenti diversi del testo. Si fornisce l’incipit del n. 2, per il suo interesse semiografico.

Note sul testo: L’edizione del testo utilizzata per l’allestimento non è stata ancora identificata.

Luogo e data di composizione: [Roma], [1975 –] 1976

Note sulla genesi: L’allestimento è stato prodotto dal Teatro Stabile dell’Aquila, per la regia di Antonio Calenda (col quale Guaccero aveva già collaborato quale autore di musiche di scena per l’Orestiade, L’Aquila 1970). Un manifesto senza indicazioni di luogo ed ente (conservato presso la Bibloteca Casa dei Teatri di Roma) dà come data della prima il 28 gennaio 1976, mentre in un proprio curriculum Calenda indica il 1975 quale anno di produzione.

Prima esecuzione: ? 28.1.1976, L’Aquila, Teatro Stabile dell’Aquila. Regia: Antonio Calenda; scene: Nicola Rubertelli. Con Claudia Giannotti e Giampiero Fortebraccio.

Note generali: La partitura esistente (vedi scheda manoscritto) presenta alcune contraddizioni interne, che potrebbero suggerire una selezione successiva alla prima stesura con una riduzione dei numeri musicali a sei: n. 1 “Raggio di sole” (Parodo, 4 strofe), coro all’unisono, 2 chitarre, pianoforte, basso; n. 2 (olim 5), 1° stasimo “Molte sono le cose mirabili”, 4 attori con percussioni; n. 3 (olim 7), ‘Coro p. 14’ (nastro?); n. 4, ‘Racconto della guardia p. 11’ (nastro?); n. 5, II stasimo “Felici quelli…”, voce femminile cantata, 4 voci, clarinetto, tastiera, percussioni; n. 6, V° stasimo “Dioniso dai tanti nomi…”, sax, tastiera, percussioni, voce femminile, voce maschile, nastro. La scrittura, pur non raggiungendo la definizione semiografica dei lavori vocali coevi (è d’altronde destinata ad attori, e non a cantanti), non è meno sperimentale e ricercata nel trattamento delle voci, soprattutto nei numeri 2, 3 e 6.

 

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