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Domenico Guaccero

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59
Altra sigla: 05.04.04

Quartetto per archi [n. 3]

 


Organico analitico: 2 violini, viola, violoncello

Elenco dei movimenti

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Note: Il brano segue un impianto ‘a matrice’ sperimentato ripetutamente da Guaccero in quegli anni: è dato uno schema temporale (spazio-cronometrico) complessivo, per una durata di 16’ totali, nel quale collocare i materiali notati (quattro grandi blocchi, A-D, in notazione su pentagramma e con valori di durata ordinari entro misure) da eseguirsi secondo un punto d’inizio e una direzione di lettura differente per ciascuno strumento) secondo il diagramma riportato. Lo schema è l’unico elemento testuale da osservarsi ‘con cura letterale’ per l’esecuzione: i materiali A-D possono invece intendersi anche come ‘esercizio preparatorio’ all’esecuzione, ed essere sostituiti da altri purché simili e funzionali alle trasformazioni parametriche.

Luogo e data di composizione: [Roma], 1980 - 1981 (terminato nell’ottobre 1981)

Note sulla genesi: Dedicato “ai cari, bravi, pazienti amici del ‘Quartetto Nuova Musica’”, ovvero ai primi esecutori del brano, formazione fondata nel 1963 e nucleo generatore del Gruppo Strumentale Musica d’Oggi. Il lavoro, pur essendo il secondo (o il terzo) ‘ufficiale’ di Guaccero per l’organico classico, non presenta – nei testimoni e nei programmi di sala delle esecuzioni – un numero ordinale, forse per non confonderlo col ‘Secondo quartetto’ o con i 'Due tempi', ma anche per segnarne la distanza dai lavori di fine anni Cinquanta.

Prima esecuzione: 6.12.1983, Roma, Sala IN/ARCH di Palazzo Taverna, Stagione di Nuova Consonanza. Gruppo Strumentale Musica d’Oggi (I Solisti di Roma): Massimo Coen e Mario Buffa, violini; Margot Burton, viola; Luigi Lanzillotta, violoncello.

Note generali: Il brano segue un impianto ‘a matrice’ sperimentato ripetutamente da Guaccero in quegli anni: è dato uno schema temporale (spazio-cronometrico) complessivo, per una durata di 16’ totali, nel quale collocare i materiali notati (quattro grandi blocchi, A-D, in notazione su pentagramma e con valori di durata ordinari entro misure) da eseguirsi secondo un punto d’inizio e una direzione di lettura differente per ciascuno strumento) secondo il diagramma riportato; sullo schema, sono riportate anche le varianti parametriche (quattro per ciascuno dei tipici parametri-base, ovvero altezza, timbro, intensità, durata) con cui trasformare il materiale notato. Sono prescritte anche preparazioni per gli strumenti. Lo schema è l’unico elemento testuale da osservarsi ‘con cura letterale’ per l’esecuzione: i matetiali A-D possono invece intendersi anche come ‘esercizio preparatorio’ all’esecuzione, ed essere sostituiti da altri purché simili e funzionali alle trasformazioni parametriche. L’anno 1980 è indicato sul frontespizio del lucido e (con aggiunta manoscritta autografa) all’inizio dell’eliocopia allegata; l’ottobre 1981 è indicato in calce alla Premessa. I diritti del brano sono stati acquisiti nel 2004 dall’editore Rai Trade, che non ne ha – a quanto risulta – preparato un’edizione a stampa.

 

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