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Domenico Guaccero

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Scheda opera

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35a
Altra sigla: 06.02

Variazioni 3, versione per fagotto[, archi e 5 improvvisatori]

 


Organico analitico: Fagotto[, archi, suoni corporei amplificati con strumenti elettronici]

Elenco dei movimenti

. (5 / 4)
Note: vedi scheda opera. Notazione in parte mensurale, in parte cronometrica.

Luogo e data di composizione: Roma [?], 1969 - 1970

Note sulla genesi: Il testimone che è alla base dell’opera, pubblicato dalla Semar come ‘versione per fagotto’ di Variazioni 3 e ritenuto sempre tale, è piuttosto una parte staccata per il solista utilizzata non tanto in occasione della première e in altre esecuzioni per archi e fagotto solista, ma sicuramente nelle numerose esecuzioni successive per fagotto e archi. Nessuna esecuzione per fagotto solo (dunque con questa parte come testo approvato) è attestata vivente l’autore, anche se essa rientra nella casistica delle esecuzioni possibili e può dunque essere condotta usando questa parte staccata.

Prima esecuzione: 14.1.1970, Torino, Unione Musicale. Sergio Penazzi, fagotto; I Solisti Veneti, dir. Claudio Scimone

Note generali: L’esistenza di una parte solistica interamente trascritta in notazione estesa (tradizionale/sperimentale, con prevalente indicazione mensurale delle durate) va da ricercarsi nella difficoltà, per un solista – dunque per un elemento importante del gruppo esecutivo, di suonare sulla complesso notazione simbolico-sintetica del brano, nonché della tendenza assegnata dall’autore ai solisti del brano ad essere vincolati dalla notazione (‘esecuzione di opera’), laddove per i complessi essa è solo parzialmente obbligante (‘opera-improvvisazione’) e per i gruppi improvvisativi è ‘solo uno stimolo a reagire (esecuzione di improvvisazione’). La sua funzione primaria di parte solistica da usare nelle esecuzioni in combinazione con un complesso è provata dalla indicazione delle durate complessive per ciascuna Variazione, che arriva sempre (tempi cronometrici tra parentesi) a 1’20”, ovvero alla durata prevista quando il brano è eseguito in quella formula strumentale (indice 3). Nessuna esecuzione per fagotto solo (dunque con questa parte come testo approvato) è attestata vivente l’autore, anche se essa rientra nella casistica delle esecuzioni possibili e può dunque essere condotta usando questa parte staccata (i tempi da osservare diventano così quelli in numeri non tra parentesi). Non a caso l’autore non l’ha denominata ‘versione per fagotto’, ma più genericamente ‘trascrizione per fagotto’, mettendo così in primo piano la trasformazione in quanto tale da una notazione simbolica a una ordinaria.

 

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