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Domenico Guaccero

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Scheda opera

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03
Altra sigla: 05.01.01

Partita

 


Organico analitico: pianoforte solo

Elenco dei movimenti

1.1. Sinfonia (2 / 4; 108 battute)
Note: Il titolo fa riferimento anche alla figura puntata diffusamente presente nel brano nelle sezioni iniziale e finale in tempo ‘Grave’; la forma è in effetti ternaria (A-B-A’), con la parte centrale in movimento ‘Allegro moderato’ e segnata da figure più fluide. Il materiale armonico è particolarmente vicino a quello di Hindemith, per la combinazione libera di intervalli verticali di terza, quarta e quinta.
2.2. Alemanna (4 / 4; 44 battute)
Note: Indicaz. iniziale d’agogica: Andante rigoroso. Il brano presenta una forma bipartita assai libera, e una condotta spesso brillante con frequenti linee melodiche in ottava. Durata (indicata dall’autore): 2’ circa.
3.3. Corrente (3 / 4; 35 battute)
Note: Indicaz. iniziale d’agogica: Scorrevole. con spirito. Il brano presenta una forma bipartita con ritornelli, e una condotta pianistica filiforme – con figurazioni di semicrome regolarmente divise tra le due mani. Durata (indicata dall’autore): 1’40” circa. La prima versione non presente i ritornelli (e perciò non prevede la batt. 35bis pensata per il ritornello della seconda parte) e ha una battuta in meno all’altezza delle batt. 24-25 della seconda versione (riformulate nelle altezze, senza mutare le figure tematiche utilizzate).
4.4° Sarabanda. (3 / 2; 60 battute)
Note: Il brano si allontana dalla struttura bipartita della forma bachiana, preferendo elaborare in forma contrappuntistica-tematica le figure tipiche della danza, tendendo all’uso di un numero limitato di figure trasformate continuamente (nel metodo ‘mono-cellulare’ di Petrassi). Indicazione di agogica: Lento. Durata indicata: 3’30”.
4[bis].4. Passacaglia (2 / 4; 199 battute)
Note: Indicaz. iniziale d’agogica: Andante. L’ostinato di 6 battute (una minima per battuta) su cui è costruito il brano è il seguente (enunciato nelle prime 6 battute): La-Re-Re-La-Mi-La. Nonostante la diatonicità dell’ostinato e la conseguente tendenza a fare del La una sorta di ‘finalis’ melodico armonica, il linguaggio oscilla tra tonalità allargata e atonalità. Sul piano della forma, il brano segue due graduali accelerazione figurali al termine delle quali il modulo di 6 battute ritorna in modo abbastanza riconoscibile (almeno fraseologicamente), l’ultima con funzione di coda-liquidazione. Per un confronto con la precedente versione, vedi la Passacaglia come opera a se stante.
5.5° Gavotta (2 / 2; 24 battute)
Note: Presenta una struttura A-B-A con ‘Trio’ centrale contrastante per figura tematica. Prima parte e Trio hanno la medesima lunghezza di 12 battute, ma la Prima parte prevede il suo ritornello con mantenimento testuale delle sole prime quattro battute, mentre le battute 5-12 sono riformulate per la ‘seconda volta’ in modo da generare (con lo stesso impianto fraseologico e le stesse figure) un addensamento della scrittura, oltre che un diverso epilogo tonale. Pur in metro binario, il brano si fonda nella Prima parte su una figura sghemba di 2+3 crome (mano destra) che si sfasa regolarmente col metro di base – sottolineato da ostinati ritmici della mano sinistra – e insiste su un pedale interno di Sib (alla sinistra sono presenti altri pedali armonici); il Trio ha un pedale fisso in stile ‘Musetta’ di tonica-dominante Sol-Re (evidente il richiamo alla Gavotte della 3. Suite inglese di Bach).Indicazione agogica iniziale: Pesante. Durata complessiva: 2’.
6.6° Capriccio (2 / 2; 132 battute)
Note: Il brano prevede il ‘Capriccio’ vero e proprio come sezione iniziale e finale, dalla brillantezza strumentale toccatistica e crescente nel livello virtuosistico richiesto, ma sostanzialmente tonale (o anche poli-tonale, con sovrapposizioni di figure in diversi sistemi scalari); la sezione centrale è una ‘Fughetta’ in 6/8 su un soggetto dodecafonico. Durata complessiva prevista: 3’.

Luogo e data di composizione: Roma [?], 1952 e 1953-57 (la sola Passacaglia: 1954)

Note sulla genesi: L'opera esiste in due versioni-disposizioni dei movimenti: la prima (estate 1952) prevede sei movimenti, nell’ordine: Sinfonia, Allemanda, Corrente, Sarabanda, Gavotta, Capriccio. Essa non comprende dunque la Passacaglia, composta in seguito (1954) e inserita non più tardi del 1957 a sostituire i movimenti dal 4° al 6° della prima versione, nell’ambito di una revisione iniziata nel 1953; la seconda versione della Partita (ante 1957) comprende dunque quattro movimenti: Sinfonia, Allemanda, Corrente, Passacaglia. La composizione risale in sostanza agli anni di apprendistato presso la classe di composizione di Petrassi (peraltro autore di una nota e fortunata Partita per orchestra e prim’ancora di una giovanile Partita pianistica) nel Conservatorio di S. Cecilia. Della sola Passacaglia esiste una fonte isolata - datata 1954 - differente dalla sua versione entro la Partita.

Prima esecuzione: 10.12.1984, Roma, Auditorium RAI del Foro Italico, XXI Festival di Nuova Consonanza Marco Dal Pane, pianoforte (seconda versione).

Note generali: L'opera è dedicata, nella seconda versione, ‘a Paul Hindemith’, al quale rinvia spesso per il lessico armonico, ma senza dirette parentele alla nota ‘Suite 1922’. La natura collettanea del brano (nonostante una sua certa unità di linguaggio) è confermata dalla proporzione più che doppia della sola Passacaglia rispetto a qualsiasi altro movimento.

Manoscritti

  1. , L2/4.4.n (3A5): a Paul Hindemith | Partita | D. Guaccero

 

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