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App1_03 Kombinat Joey, azione teatrale
Elenco dei movimenti
Note sul testo: montaggio testuale a cura degli autori Luogo e data di composizione: [Roma], 1970 [?] Note sulla genesi: Lo spettacolo nasce da un’idea di Achille Perilli, fondatore del Gruppo intercodice Altro quale luogo di sperimentazione e di attivazione paritetica di diversi codici d’espressione (parola, gesto mimico e coreutico, immagini, oggetti plastici e luci nello spazio, suono e musica, etc.) entro una formula di base teatrale. Genesi e realizzazione sono documentate nel numero monografico n. 4 (1972) della rivista “Grammatica”. Prima esecuzione: 1-5.7.1970, Roma, Teatro Abaco. Gruppo intercodice Altro: Andrea Barabino, Veruska Cerne, Stefano Fiorentino, Domenico Guaccero, Lucia Latour, Luciano Martinis, Svetlana Matic, Antonio Obletter, Renato Pedio, Achille Perilli, Christine Sitte, Gino Sputore, Gianni Trozzi. Note generali: ‘Kombinat Joey’ è stato uno spettacolo collettivo cui hanno contribuito, ognuno secondo la propria specializzazione artistica ma entro un laboratorio condiviso e paritario, artisti plastico-visivi e scenografici, artisti della performance (attori, mimi e danzatori), tecnici teatrali e – quali compositori – Guaccero insieme a Walter Branchi, collaboratore per la realizzazione al Synket di suoni elettronici. Tra i materiali, si conserva no schema in cui le quattro componenti espressive dello spettacolo (azione, visione, parola, suono) sono combinate in 15 possibilità da 1 a 4 componenti, con relative durate. Lo spunto di partenza venne a Perilli dalla figura di Joey, bambino americano il cui caso di mania macchinistico-tecnologica (qualunque attività, anche quelle vitali di base come l’alimentazione, veniva immaginata compiersi da parte sua con l’aiuto di oggetti elettronici e meccanici) era stato segnalato e curato da Bruno Bettelheim. Guaccero realizzò per lo spettacolo anzitutto due nastri (‘interno’ e ‘esterno’), montando soprattutto materiali verbali – elaborati per filtraggio, riverberazione, taglio etc. – ed altri materiali elettronici (realizzati con Branchi nello Studio R 7) e concreti, tuttora conservati insieme ad appunti per la loro realizzazione. Frammenti di notazione per i performer, coi quali fu sviluppato un laboratorio di produzione-emissione sonora, sono stati pubblicati nel numero monografico di ‘Grammatica’, ma non risultano conservati presso l’Archivio Guaccero. Lo spettacolo dovrebbe esser stato realizzato in un tempo unico, per quanto i materiali di preparazione suggeriscono sezioni e sottosezioni (da A1 a F). Durata totale prevista in un foglio riassuntivo delle sezioni: circa 1h 30’.
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