|
|||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||
43 Altra sigla: 08.07 Kardia per quintetto di fiati
Elenco dei movimenti
Luogo e data di composizione: [Roma], 1972 [-1973?] Prima esecuzione: [nella combinazione archi + fiati:] 17.4.1983, Royan, Théâtre du Casino Municipal, X Festival International d’Art Contemporaine. I Solisti Veneti; Claudio Scimone, direttore. [con tutti gli altri strati:] 30.10.1976, Roma, Auditorium del Conservatorio di Musica, Incontri Musicali Romani – VI edizione. Ottetto Vocale Italiano; I Solisti Veneti; Claudio Scimone, direttore. [solo quintetto a fiati:] 3.5.1982, Roma, Castel S. Angelo, “Nuovi Spazi Musicali” (4a edizione), Associazione Amici di Castel S. Angelo. Quintetto Romano: Monica Berni, flauto; Carlo Romano, oboe; Franco Ferranti, clarinetto; Luciano Giuliani, corno; Sergio Romani, fagotto [NB: il brano è indicato come ‘La descrizione del corpo (1a esecuzione assoluta)’. Note generali: "Kardia" fa parte del ciclo "Descrizione del corpo" (insieme a Ajna e Luz), elaborato nel corso degli anni ’70 attorno a un principio ternario: tre categorie del corpo (plessi frontali, centrali e sacrali) corrispondenti ai tre lavori, e al loro interno a tre strati che possono essere eseguiti separatamente, o in combinazioni a due, o tutti e 3 insieme (per un totale di 7 possibilità combinatorie, elencate –per Kardia – dallo stesso Guaccero). Dei tre lavori del ciclo, è l'unico completato in tutti i suoi tre strati: 1) per 12 archi, 2) per 8 voci, 3) per 5 fiati. La partitura li presenta perciò sovrapposti uno sull'altro; in caso di esecuzione a più gruppi, alcune sezioni di ogni gruppo non vanno eseguite, generando un gioco di densità cangiante per ogni possibile versione. Sono presenti appunti e abbozzi progettuali (riguardanti anche gli altri due brani del ciclo), soprattutto sulla simbologia triplice, spesso con matite o penne a colori, conservati presso l’Archivio Guaccero. La notazione è mensurale, ma indipendente per ogni strato; il raccordo tra i tre strati è possibile anche grazie alla presenza di fermate coronate, che favoriscono l’allineamento in alcuni punti e sono quanto più lunghe quanti più strati sono coinvolti nell’esecuzione. La ricerca in questo brano si sposta, vista anche la sua concezione, sulla combinazione polifonica (quindi sulle densità e sui rapporti verticali-armonici), e solo secondariamente sul timbro (parametro più indagato nello strato per voci). Lo strato per quintetto a fiati è l’ ‘ajna’ del multiplo Kardia, avendo stabilito l’autore che la componente frontale-superiore del corpo dovesse corrispondere – nella scelta degli organici – all’elemento fiato o vento. Durata: circa 8’.
|
|||||||||||||||||||||||||
Progetto PRIN 2009 - Il catalogo tematico in musica: caratteristiche e prospettive innovative nell'era digitale |