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App3_02 Other sigla: 02.06 Voci intorno all’uomo [opera discografica]
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Place and date of composition: -, 1975 [?] Remarks on the genesis: Il disco è stato realizzato con e per le musiche di scena per la pièce di Salvatore Solida ‘Tuglie. Voci intorno all’uomo’ (Festival di Edinburgo – Teatro Ripa Grande di Roma), forse legata alla presenza preistorica dell’uomo nel territorio della cittadina pugliese di Tuglie. Nei credits musicali sul manifesto dello spettacolo, la musica elettronica è accreditata ai “componenti del gruppo ‘Musica ex machina’: Sergio Rendine, pianoforte e sintetizzatore; Giuseppe Mazzuca, sintetizzatore; Domenico Guaccero, sintetizzatore”. First performance: 10.1.1976, Roma, Teatro di Ripa Grande; [dal supporto registrato] Orchestra e Coro "Officina Sperimentale", Gianluigi Gelmetti direttore [e D. Guaccero secondo direttore]; solisti: Dino Asciolla, viola (in ‘Due solitudini’); Enrica Guarini, soprano (in ‘Primo incontro d’amore’); Nicola Samale, tastiere [e flauto]; Sergio Rendine, pianoforte e synth; musica elettronica realizzata da: Giuseppe Mazzuca, synth; Domenico Guaccero, synth. General remarks: La paternità delle musiche è attribuita a Guaccero e Giuseppe Mazzuca, senza che i singoli brani siano assegnati con precisione all'uno o all'altro. Il disco contiene 9 tracce: Il risveglio (6’42”); Voci della città (3’49”); Continuum statico (5’56”); Primo incontro d’amore (5’32”); Liberazione (2’48”); Concentrazione d’energia (5’13”); Il volo (4’23”); Due solitudini (4’53”); Preludio e Tango (5’30”). L’idioma linguistico è fortemente informale e il suono è trattato (in chiave sia strumentale, sia elettronica) in modo assai sperimentale. Tuttavia, del magma informale fanno parte organica evidenti citazioni (tr. A2: 1° mov. della Eine kleine Nachtmusik di Mozart, 3° mov. della 1. Sinfonia di Brahms, il soggetto B-A-C-H), materiali eteronomi (basi ritmiche, interventi tonali del synth con la voce, il tango finale) e fasi di tonalità allargata. Non sembrano sopravvissuti testimoni scritti della partitura, se non per la traccia 3 (M3 Continuum statico, vedi); non è escluso che una parte consistente delle tracce sia stata realizzata con improvvisazioni più o meno guidate, senza una traccia scritta verbalmente o in notazione musicale. E’ da escludere che le musiche siano state eseguite dal vivo in occasione degli allestimenti della pièce di Solida, che perciò potrebbe aver impiegato solo una parte delle musiche predisposte su disco. Questa possibilità, e la apparente primazia del disco (1975) rispetto all’allestimento della pièce (un precedente allestimento a Edinburgo è segnalato, ma non accertato e datato), fanno propendere per classificazione di quest’opera come discografica piuttosto che musica di scena.
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