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Domenico Guaccero

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La passione del grano

Organico: Organico musicale: ensemble strumentale
Interpreti: Credits: fotografia Mario Volpi; montaggio Renato May; musica Domenico Guaccero; testo e consulenza Ernesto De Martino; voce Carlo D'Angelo; organizzazione generale Fulvio Gagliardo; regia Antonio Michetti [pseudonimo di Lino Del Fra]. Interpreti musicali: non indicati
Durata: 10’24”
Supporto: VHS
Descrizione: Riversamento su VHS (e su Laser Disc) effettuato dall’Irtem nel 1999 dall’originale su pellicola, conservato presumibilmente presso l’Archivio del CSC di Roma.
Genere audiovisivo: documentario cortometraggio a colori
Luogo conservazione: Biblioteca dell'Irtem, Roma
Fondo: -
Segnatura: VHS ADV 6
Data discorsiva: 1960
Data sintetica: 1960
Qualità: -
Genesi: L’industria audiovisiva del documentario, in particolare di argomento sociale, antropologico e era assai fiorente in Italia, fino agli anni Settanta, essendo oggetto di una specifica azione di supporto da parte del Ministero dello Spettacolo (e senza contare i documentari prodotti interamente da soggetti privati). Tra i documentaristi di spicco (Di Gianni, Del Fra), alcuni hanno affidato le colonne sonore-musicali a Guaccero, oltre che al suo sodale Egisto Macchi, il più attivo su questo fronte nel novero dei compositori attivi a Roma. Il riversamento visionato è stato effettuato e conservato dall’Irtem nell’ambito di un progetto di salvaguardia e trascrizione su supporto rigido di cortometraggi realizzati in Italia negli anni Sessanta e Settanta con colonne sonore di particolare valore artistico.
Note: L’audiovisivo descrive un rito di ‘riparazione’ della civiltà contadina meridionale: per esorcizzare il ‘vuoto vegetale’ causato dalla raccolta del grano, ovvero dalla mietitura (cioè dalla falciatura delle spighe, una sorta di ‘delitto’ da occultare), il contadino dà la caccia a un capro come se fosse il principale responsabile dei danni ai campi di grano. L’inseguimento, uccisione e funerale del capro – dopo l’introduzione nei titoli di testa – è solo uno dei momenti del rito: seguono la spoliazione di una vergine (la ‘madre del grano’, la forza che lo farà rigenerare nell’anno successivo) e la svestizione derisoria del padrone. Alla fine del documentario, un’inquadratura su un contadino inoperoso ricorda però che a preoccuparsi per le incognite dell’anno-ciclo vegetale a venire sarà il bracciante povero… La musica di Guaccero tende a toccare – soprattutto nella caccia al capro – le corde stilistiche dello Stravinskij del Sacre o del Bartók del Mandarino meraviglioso, pur con un ensemble di proporzioni ridotte; è presente una cellula tematica ricorrente (tre note veloci per gradi congiunti ascendenti o discendenti, in intervallo complessivo di terza minore), riconoscibile soprattutto nei titoli di testa e nell’ultima parte del documentario, ma anche il funerale del capro e le sequenze successive presentano un tema predominante.

Opere incluse:


 

 
 

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