Adolescenza Organico: Voce narrante, pianoforte, archi (violino, viola e violoncello?) Interpreti: Francesco Maselli, regia; Giorgio Patara, produzione; Luigi Zanni, fotografia; Gian M.Messeri, organizzazione; Berto Pelosso, assistente alla regia; Egisto Macchi, musica. Gli interpreti musicali (pianoforte, archi: violino, viola e violoncello?) non sono noti. Durata: 12'15" Supporto: - Descrizione: Cortometraggio a colori. La fonte è stata visionata in un riversamento realizzato per la trasmissione ‘Cortoreale’, curata da Marco Bertozzi per RaiStoria. Genere audiovisivo: Documentario cortometraggio Luogo conservazione: - Fondo: - Segnatura: - Data discorsiva: - Data sintetica: 1959 Qualità: Ottima Genesi: - Note: Il documentario cortometraggio appartiene alla produzione più matura nel genere firmata da Francesco (Citto) Maselli, all’epoca già attivo nel campo del lungometraggio. Il tema generazionale è tra i prediletti del regista (che vi tornerà in ‘Bambini’ l’anno seguente): l’adolescenza è vista qui come una transizione delicata, complessa e a volte dolorosa da attraversare, incompresa dagli adulti e banalizzata dalla società mass-mediatica, ma vissuta con la complicità di amicizie coetanee fondamentali. Le pulsioni sentimentali e la maturazione corporea-sessuale divengono il centro della narrazione verso la metà del testo, e portano allo sconsolato finale, nel quale la cesura generazionale (accentuata da moralismo e rigidità comportamentale) è sottolineata con molto pathos. Il commento musicale è presente per una porzione molto ampia dell’audiovisivo (circa 10 minuti sui 12’15” totali), combinandosi a volte alla voce narrante. Si riconosce un tema ricorrente, esposto nei titoli di testa dagli archi soli e riesposto ampiamente nell’epilogo, ma ripreso o accennato anche in altri punti del corto: il tema, avvolto su stesso nel profilo melodico, nonostante gli slanci melodici verso l’alto (mai superiori alla quarta giusta), è sostanzialmente un tema tonale in un minore bimodale, ma l’armonizzazione è sempre non-tonale, collegandolo alle altre fasi del commento in cui un inquieto ma lirico comportamento atonale (perlopiù tematico-contrappuntistico, come nei brevi episodi contrappuntistici degli archi, con arco o pizzicato, o più armonico-dissonante, fino all’aggregato quasi-cluster nel registro grave, per il pianoforte) sembra dar voce al disagio e alle difficoltà sopra descritte. Nonostante la caratterizzazione musicale dei diversi episodi del commento sia alta, le musiche mantengono perciò una complessiva unità, sorprendente vista la doppia firma. |